Informatica giuridica
Informatica giuridica
L'informatica giuridica è la scienza che studia i problemi giuridici legati all'informatica e, insieme, le applicazioni informatiche per il diritto.
I primi studiosi della materia hanno distinto tra i.g. giuridica "documentale" (o documentaria) e i.g. "metadocumentale" (o decisionale o modellistica giuridica o metadocumentaria o intelligenza artificiale nel diritto),in tempi più recenti sono state studiate le applicazioni giuridiche come la costruzione di un sistema esperto per il giudice o il pubblico ministero l'avvocato o l'uso dell' ipertesto e di applicazioni informatiche nella Legislazione e per la organizzazione e la attività della pubblica amministrazione .
Fino a quel momento ( metà degli anni ’40 ) le applicazioni elettroniche non avevano mai sfiorato aree umanistiche ,ma si erano limitate ad applicazioni industriali.
Nel 1949, Lee Loevinger, proponeva di sfruttare i vantaggi offerti dalle tecniche elettroniche per risolvere i problemi giuridici.
Questo nuovo ambito d’indagine fu chiamato “ Giurimetria “.
Loevinger ricorre agli elaboratori nella propria attività di giurista presso la Divisione Antitrust americana, del Dipartimento di Giustizia. L’utilizzo dei calcolatori in questo ambito permetteva così di effettuare determinati controlli entro limiti di tempo accettabili.
Lee Loevinger ha poi esteso il concetto in “giurimetrica”, intendendo lo studio e la "misurazione" delle decisioni giudiziarie, sia per valutarne la prevedibilità, sia per creare modelli decisionali artificiali .
Accanto alle definizioni “classiche” della i.g. si sono sviluppate le riflessioni teoriche sulla “Legimatica”, applicando i sistemi esperti informatici come ausilio alla redazione di testi di legge, rendendoli più leggibili .
L’informatica giudiziaria (gestionale, documentaria, forense) si concentra oggi sui tools informatici a disposizione del giurista, sulla redazione di ipertesti giuridici e sulle applicazioni più in generale utili per la documentazione e la consultazione nell’ambito della giurisprudenza.
Nell’ultimo decennio si sono sviluppate le ricerche sul “Diritto informatico”, approfondendo in un quadro coordinato soprattutto gli aspetti giuridici concreti delle utilizzazioni dell’informatica e dei rapporti generali tra informatica e diritto,delle responsabilità regolate dal diritto civile o dal diritto penale, compresi gli aspetti della deontologia ed i vari problemi legati alla tutela della privacy nei trattamenti informatici di dati ed alla applicazione della legge sulla privacy .
Losano, nel 1968, propose di sostituire il termine giurimetria con il termine "Giuscibernetica" e di abbandonare lo schema loevingeriano suddividendo l’intera materia in quattro approcci fondamentali per accostarsi ai rapporti tra cibernetica e diritto : 1. Approccio filosofico sociale 2. Cibernetica a retroazione 3. Applicazione della logica alle tecniche di formulazione del diritto 4. Uso dell’elaboratore nel settore giuridico.
Vittorio Frosini, nel 1980 propose un nuovo termine : “Giuritecnica", intendendo sottolineare il rapporto filosofico e sociale atto della tecnologia interattiva e informatica nel campo del diritto risultante dall’applicazione di procedimenti e strumenti tecnologici, fino a immaginare uno studio di ampio respiro e, soprattutto, coordinato dal punto di vista sociologico, etico e filosofico delle “Tecnologie” del diritto, nel quadro di un vero e proprio umanesimo “tecnologico”.
Nel 1980 una Raccomandazione CEE suggerì l’insegnamento, la ricerca e la formazione in materia d’informatica e diritto. Il programma proposto da quest’organo prevedeva, infatti, di considerare l’elaboratore elettronico come fondamentale strumento d’uso per il giurista e oggetto di regolamentazione giuridica e inoltre di approfondire sistematicamente, accanto alle problematiche dell'informatica anche le applicazioni in campo giuridico e le problematiche legate principalmente alla privacy e alla sicurezza informatica.